Sei come un paese lontano.
Potessi venire da te come una straniera
varcherei le tue frontiere di filo spinato
per conoscere i tuoi confini.
Proverei ad imparare i tuoi linguaggi
a camminare nei tuoi luoghi conosciuti
e ad addentrarmi in quelli nascosti
nei sentieri segreti invasi da rovi ed
edera stretta addosso
a qualche tua rovina.
E non mi stancherei di esplorare
e vagare e perdermi e poi ritrovarmi
parlare di te a tutti quelli che incontro
delle tue meraviglie e dei tuoi deserti.
E amerei le tue contraddizioni
il traffico del tuo presente
restaurato dentro le pieghe
delle tue lande passate.
E ti chiederei solo il tempo
altro tempo
un’ora un mese
una vita intera
il rifugio e la cittadinanza
nonostante talvolta il tuo cielo
sia avvolto di gelo
un clima misterioso
sospeso come prima del tuono.
E abiterei in te
come cosa abituale
come non ci fosse altro luogo
dove voler restare.
Scusate il ritardo.
Nessun ritardo. Sei in perfetto orario! 😀
Una poesia densa di significati che vanno oltre le parole. Una poesia che può essere interpretata in molti modi. Il migrante che si avventura in terra straniera alla ricerca di una nuova vita. Una donna innamorata che vuole rompere il muro che lui ha creato intorno a sé. Le persone che vorrebbero abbattere gli steccati che li dividono dai loro simili.
Come vedi il messaggio è univoco: gli steccati possono essere abbattuti se esiste la volontà di abbatterli.
O.T. per febbraio come sei messa? Se pensi di esserci ti proporrei la data del 24 febbraio.
Ok per il 24 sperando di postare per quella data qualcosa di inedito. Grazie 🙂
Anche se edito, non c’è problema.
Grazie!
Il significato che si può attribuire in più sfaccettature è un pregio indubbio della tua composizione. Un saluto. Univers
Grazie mille. Ciao 🙂
Molto bello!
Grazie 🙂