almeno non mi devo giustificare, almeno non devo capire, non devo nemmeno suppore una realtà che in ogni caso non era mia. Non devo sentire la tua voce, non devo confrontarmi con lei. Con l’altra, con chi altro di passaggio, curioso ignorante di vicende.
non devo, non ci penso, non mi interessa. Assorbo i colpi. Resto a guardare, che ad oggi non guardo più con gli stessi occhi, osservo il suo smarrimento verso la Vita;
… e di quel mix mortale e mai vitale, conservo una chiara rappresentazione di ciò che mi farebbe piegare in due, se solo sfiorassi il tasto “replay”;
…
… la Vita ammutolisce, quando colpisce, attacca il silenziatore alla bocca e poi oscura il resto, ma resta il sesso, carne contro carne, senza parole, nel silenzio. Alla fine, vuoi vedere, siamo in viaggio in cerca del nostro rifugio dei sensi.