Come spesso mi accade e non faccio nulla perché non accada, vado fuori tema. Nel senso che in questa “Accademia” si dovrebbe essere portati e per la massima parte degli interventi, lo é, alla descrizione dei sentimenti e di come attraverso essi vengano plasmati gli esseri umani; singolarmente e nelle loro interazioni. Ora più che sentimenti, stati d’animo e pesche nei ricordi, oggi dichiaro a voi tutti qual’é un mio amore. Più terragno, sanguigno, umorale e lo faccio perché a settembre inizia uno degli spettacoli più grandi: la Webb Ellis. Ora e mi rivolgo soprattutto a voi ometti, se ogni quattro anni, in quelli pari, ci sono i Mondiali di calcio e vedo le fanciulle storcere il naso e corruscare gli occhietti belli, ogni quattro, in quelli dispari, ci sono quelli di rugby. Lo ammetto ho il morbo del rugby, che ha contagiato anche la prole. La moglie no, ma alza lo sguardo al cielo e leggo in quell’occhiata l’affidare marito e figlia ai buoni maneggi di qualche santo in Paradiso. Ora per chi avesse voglia di interessarsi, anche con semplice curiosità ad un gioco e, sottolineo la parola, che pare brutale ma giocato da gentiluomini, di seguito vi do la formazione e i ruoli. Per le leggi (Parrebbe strano ma nel rugby le regole sono leggi e l’arbitro ha sempre e solo ragione) vi lascerei alla “Guida alle regole del rugby” che potrete scaricare liberamente e gratis dal sito “ON RUGBY” (Tra i miei link degli amici troverete “LA VOCE del RUGBY” . E’ quello). Quel che leggerete lo scritto divertendomi e sempre con la voglia di non credersi troppo addosso.
L’unico neo, nel gioco più bello del mondo è, che si gioca in 15, altrimenti, calzante come non mai queste due righe le intitolerei e nessuno potrebbe smentirmi: “ Quella sporca dozzina”.
Vediamo ora di chi parliamo:
- I PILONI – nr. 1 -destro- e nr. 3 sinistro
Conosciuti simpaticamente come Bibì e Bibò, dotati di un’inconsueta cubatura, sono l’architrave della mischia. Parlano poco, ma mentre ti arano la faccia sono soliti intrattenere gli avversari nel buio della mischia con endecasillabi sciolti, nella più squisita tradizione della commedia dell’arte: “Te faso mal, te faso tanto mal”. Ultimi a lasciare il campo, normalmente sui gomiti, li trovi primi, schierati al bancone del pub.
Lui è Capitan Cocoricò. Con i piloni forma la prima linea. Gli angeli dalla faccia sporca. Perché uscire dal campo senza un dito di fango o terra su ogni parte del corpo, viene guardato con sospetto dai compagni e dal pubblico. Se hai una benda insanguinata, il trionfo è assicurato. Pesante come un elefante, ma con gioco di gambe degno di una “etoile” deve conquistare la palla lanciata in mischia. Per non farlo annoiare, ma soprattutto far più danni, gli affidano il lancio della palla in touche. E’ quell’armadio che ti sta davanti al bancone del pub, in mezzo ai piloni.
- SECONDE LINEE – nr. 4 e nr.5
I Dioscuri della mischia. Dietro alle prime linee a spingere. Esperti nel grillotalpa, si scagliano contro le linee avversarie con la leggerezza di un carro armato e la feroce determinazione degli epigoni di Gengis Khan. Non hanno orecchie ma escrescenze dovute ai continui sfregamenti sui fianchi di piloni e tallonatore, al momento della mischia. Ascendono in touche, ma se ti cadono sui piedi, passi dal 45 al 54 in un urlo straziante. Il tuo. Naturalmente occupano gli estremi del bancone del pub. Lo spazio è finito e devi aspettare il cameriere, se vuoi consumare.
Se la mischia è il Carro del Sole, questi è naturalmente Fetonte. Guida la mischia con mano ferma e non di rado, anche con un frustino, quando l’arbitro è distratto. Attende rapinoso, che da quella selva di tronchi che sono le gambe dei compagni esca la palla da consegnare al mediano di apertura. A volte, impazzito si scaglia in avanti, per essere sommerso dalla mischia avversaria. Solo in Giappone quest’azione è vista con ammirazione e rispetto. Sugli altri campi suscita l’ilarità degli astanti. Alto com’è supera la prima linea al bancone del pub e si serve da solo.
La dottrina più accreditata li indica come Gog e Magog. Stanno ai fianchi della mischia. Il placcaggio è l’arma più potente in loro possesso. Si tengono in allenamento con la tauromachia, sollevando però fiere proteste dei tori stessi, che ne escono sempre troppo malconci. In partita sono strettamente sorvegliati dalle varie agenzie umanitarie, che deplorano il modo barbaro con cui placcano. Infatti tendono a non finire l’avversario, causandogli così sofferenze atroci. Avere un “ giallo” è segno di rispetto, più delle cicatrici di cui sono cosparsi. Al pub vengono serviti prima di te, per via di quel certo sguardo che hanno.
- IL MEDIANO DI MISCHIA – nr. 9
Sregolatezza e genio. Gioca ogni palla, che viene da lui introdotta in mischia. Urla, gigioneggia, incita, insulta, tiranneggia, aizza. Questo per tutta la partita. E’ lui che ha ereditato la frase “Al mio cenno scatenate l’inferno”. E’ lui il vero gladiatore in campo. Lui, se gioca una brutta palla, accuserà la terza linea di averlo rifornito male. Se la giocata sarà superba griderà ai sette venti che la mischia ha seguito i suoi preziosissimi consigli. Mette la faccia dove non deve e pure le mani, dileggiando con bonomia, ma perfidia, avversari e arbitro. Al pub beve per primo. E’ chiaro il perché: è il padrone del pub.
- IL MEDIANO DI APERTURA – nr. 10
Genio e sregolatezza. Vede il gioco che si deve fare, fino alla meta. Peccato che a volte si dimentichi di illustrarlo a tutti. Il limite è che se calcia bene è un cecchino maledetto. Ma è maledetto nei passaggi.Se è un meraviglioso passatore, carico d’un inventiva che neppure il più smaliziato giocoliere ha, come calciatore ha il piede quadro, anzi cubico.
Però ogni sua movenza è una delizia per gli occhi, ogni passaggio un giulebbe. La sola presenza illumina. Soprattutto al pub, dove illumina le cameriere, che lo lumano adoranti e il tuo bicchiere rischia di rimanere desolatamente vuoto.
- I CENTRI – nr. 12 e nr. 13
Per essere ambigui, lo sono. Se sono atticciati si aggirano per il campo pronti allo scontro fisico, anche duro e sanno passare palla e uomo contemporaneamente. Se hanno una struttura longilinea covano inespresso il desiderio di prendere il posto del mediano di apertura, opportunamente “barellato” dai centri avversari con il famoso teorema: “bala omo”. Per la loro posizione non ben definita, a volte al pub servono ai tavoli, pur non riuscendo sempre a terminare i piedi il “terzo tempo”.Un bicchiere portato, un bicchiere bevuto.
Se la prima linea è la truppa corazzata, i flancker e i centri i guastatori, loro sono gli incursori.
Veloci, amanti degli spazi, sia che siano ferini come Habana (Nr. 11 degli Sprinbocks Sud Africa) o devastanti come Lomu (Nr. 11 degli All Blacks – Nuova Zelanda), vederli andare in meta eccita la folla come un concerto del Liga. Adrenalina pura. Sempre che ci siano palle adatte. Però lo spirito di adattamento è forte. Scattano, fanno meta e riprendono a flirtare con le pupe a bordo campo. Tanto a loro il tempo morto non manca. Contendono le attenzioni delle cameriere al pub. Se ti manca il bicchiere pieno che ti è appena arrivato al tavolo, guardati intorno. Se vedi un 14 sulle spalle di qualcuno, bhé quello beve alla tua salute.
Parafrasando il titolo di un film, lui è “L’ultimo uomo conosciuto”. E’ l’ultimo baluardo della squadra. Dopo di lui, come napoleonicamente si può affermare, è un diluvio di mete.
Posto ambito, dove coprirsi di onore e gloria. Dove si può traccheggiare per un lungo periodo e poi esplodere con un’incursione da Orda d’Oro, superando i ¾ e calciare in avanti, lanciando così la carica, oppure guadagnare una touche, che in fondo non è male.
L’essere solitaria sentinella permette di aguzzare l’ingegno nell’arte del placcaggio, nel fermare quanti si avventano verso la linea di meta.
Al pub il ruolo gioca lievemente a sfavore del nostro eroe, ma rimane sicuro che gli pagherai da bere. Tanto oramai, tu sei l’ultimo che sarà servito e lui il primo a bere gratis.
Bene. Ora sapete quali sono i vostri avversari in campo e fuori campo.
Basta indugi, puliziate gli scarpini, abbondate con l’olio canforato e non dimenticate di accendere sotto la griglia e la birra … Mi raccomando che sia fresca … Bella fresca e soprattutto … Tanta !!!!.
N.B Quando leggete queste due stupidaggini mancheranno 25 giorni all’inizio della Coppa del Mondo. Se dovesse interessarvi c’é anche la Guida alla Coppa sempre sul sito ON RUGBY (Da leggere o da scaricare – 270 pag di rugby = strotia,anedotti,statistiche, presentazioni delle squadre e giocatori . Per tutti i gursti e voglie).
